Skip to main content
Stampa

Repubblica del 05/02/2014

LA REPUBBLICA
Mercoledì 5 Febbraio  2014
Bari  XIV

Il musicista e compositore pugliese Oronzo Persano presenta una retrospettiva del suo lungo lavoro

Una chitarra “alle porte dell’Est”

CHITARRISTA e autore di musica contemporanea dedicata gran parte al suo strumento,Oronzo Persano (San Cassiano,Lecce,1944) documenta in un cd recentemente pubblicato per Map (musicisti associati produzioni) una retrospettiva del suo lungo lavoro. Il disco prende il titolo di una degli ultimi suoi lavori inseriti nell’antologia Ero alle porte dell’Est. Forse (1997),perché Persano è nato nella Messapia,ovvero la “terra di mezzo” ,tra un est e un ovest considerati rispettivamente sinonimo di emancipazione rispetto alla staticità del pensiero. “Il mio domicilio è situato ai bordi della linea di demarcazione geografica tra est e ovest”, spiega Persano. “ Dirimpetto a me vedo l’est. E’ sufficiente girare le spalle e sono ad ovest. La mia terra, la Messapia (terra di mezzo) è una costa del bacino egeo – ionico. Quindi sono dell’est pur vivendo in un territorio dell’ovest? Forse”. L’appartenenza a un territorio, ma soprattutto ad una civiltà – quella magno-greca – si fa motore di una vera linea estetica. Il disco si apre con Prefica salentina, una suite in tre tempi del 1978, “opera – aperta per sola chitarra”. E’ evidente lo sforzo di quegli anni di aprire lo strumento a voci, suoni e colori nuovi, molto ben valorizzati dall’esecuzione del giovane Francesco Silvestro. Il contesto magico – esoterico è anche molto evidente in Ecce Homo (1987), una sorta di liturgia dell’uomo con la natura che si conclude con una danza rituale.

Fiorella Sassanelli

Articolo originale