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Nuovo Quotidiano di Puglia del 23/12/2013

NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA
Lunedì  23  dicembre  2013

“Ero alle porte dell’est. Forse” è il titolo del disco che raccoglie brani del compositore eseguiti dal giovane Francesco Silvestro

di Eraldo MARTUCCI

Persano,un ritratto con la chitarra

Note sparse,frammenti sonori evocativi di luoghi non solo geografici,di stati d’animo. E di colori e cromatismi armonici. Sono alcune delle caratteristiche dell’ultimo poetico cd di Oronzo Persano,il musicista originario di San Cassiano,in provincia di Lecce,che oltre ad essere uno tra i più apprezzati didatti della chitarra è certamente tra i principali compositori e promotori della musica contemporanea di questi decenni.

“Ero alle porte dell’Est. Forse” è i titolo del cd edito da M.A.P.,che vede come interprete il bravissimo chitarrista Francesco Silvestro,allievo dello stesso Persano che peraltro descrive con dovizia di particolari i brani contenuti nell’album.

Brani che,come sottolinea Silvestro nell’introduzione,sono “esempio lampante sia della conoscenza dello strumento sia della volontà di rinnovamento della tecnica e della letteratura chitarristica contemporanea che si muove  dai primi interessi verso un’avanguardia nuova con Prefica salentina degli anni ’70 sino ad arrivare a composizioni più recenti,attraversando gli ultimi decenni musicali e le sue numerose contraddizioni con uno stile pressoché unico e che,come spiega lo stesso autore,completamente personale ai limiti dell’isolazionismo”.

Dopo la Prefica salentina,datata 1978 e posta in apertura,il cd contiene “Ecce Homo” del 1987,”Ero alle porte dell’Est. Forse” del 1997, e “Sette lettere mai scritte” del 1999. Il talento del compositore si esprime in piena libertà. E già dalle prime note riesce a costruire un ambiente sonoro raffinato e suggestivo in cui l’ascoltatore,messo a proprio agio,si sente subito immedesimato. L’immediata comunicativa di Silvestro fa il resto per il risultato complessivo di grande espressività.

I brani sono apparentemente molto semplici,appena accennati. In realtà è sottesa una tensione espressiva che non forza emotivamente il suono,al contrario lo depura. Liberate da sovrastrutture,sospese in una condizione di radicale spoliazione,le musiche muovono echi,varchi nella memoria,rimangono sospese,immateriali.

Oronzo Persano è da sempre studioso attento,ricercatore di notizie bibliografiche,di musiche e intavolature di chitarristi,soprattutto salentini e pugliesi del Cinquecento e del Seicento.

La rilevanza che lo studio e la ricerca hanno avuto nella sua vita si evince dalla pubblicazione – presso le Edizioni Curci di Milano – di quattro raccolte di musiche,fino ad allora inedite,di Mauro Giuliani, il chitarrista di Bisceglie vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento: “Variazioni su quattro temi napoletani”, “Variazioni sopra un tema di Gio. Pacini”, “Variazioni sopra un tema Savojardo”, “8 Landler per due chitarre”.

Accanto a questa profonda conoscenza e alla rilevanza che i classici hanno avuto nella sua maturità di artista va però sottolineato il metodo di ricerca che Persano persegue,mirante soprattutto a far risaltare le potenzialità tecniche ed interpretative della chitarra,focalizzando la sua ricerca sui ritmi,sulla metrica,ma anche sull’impiego di innovativi modi di attacco ed effetti sonori ottenibili con strumenti a corda in genere.

Nel catalogo di Persano figurano anche molte opere per svariate formazioni cameristiche,per pianoforte e per flauto: “Novecento Addio” per flauto e chitarra,”Pensieri – Feulle” per pianoforte.